A luci spente, le città muoiono", scriveva Furio Colombo nella seconda metà
degli anni '80 . Corrispondente dagli USA, descriveva la situazione di una media città americana, Philadelphia nello specifico, dove l'Amministrazione Comunale si vide costretta ad utilizzare proprio personale per tenere aperti dei negozi dove con la scusa di vendere souvenir (sic!), garantivano un minimo di vita e luce ad un centro urbano desertificate da attività commerciali e di servizio, per colpa della costruzione delle grandi aree mercato fuori città.
A me colpì notevolmente questo articolo che metteva in allerta sui rischi di uno sviluppo non coerente con la vita sociale ed i luoghi dove questa si svolge naturalmente, impoverisce sia la qualità che il benessere economico delle città.
Questo, poiché era già assodato che quanto avveniva nei paesi avanzati e nelle grandi città americane, poi si sarebbe esteso anche come imitazione di costumi ed abitudini, nelle realtà più tradizionali e più lente, in quanto maggiormente trattenute da una storia molto più lunga e più potente.
Purtroppo anche in Italia come in tutta Europa questa allerta non è stata colta e le città, specialmente quelle medio-piccole hanno iniziato ad impoverire la loro offerta commerciale e di servizi e, contemporaneamente, la stessa socialità delle relazioni urbane! Quando torniamo con la memoria ai "bei tempi andati", oltre alla nostalgia della gioventù che ci fa sembrare tutto più bello quello di una volta, va tenuto conto anche del respiro sociale che dava una città viva dove le occasioni di incontro (economico, culturali, ecc.) erano numerose e frequenti, mentre oggi le viviamo spersonalizzate in luoghi artificiali senza la sedimentazione storica del trasferimento delle tradizioni e delle generazioni.
Lungi da me ogni aspetto nostalgico a cui non sono per nulla incline, ma guardiamo questo aspetto alla luce della prospettiva di una cittadina come Bellaria Igea Marina, che deve riconquistare un posto di visibilità nella sua attrazione sia economica che sociale: gli esperti ci dicono che il mix vincenteè saper coniugare l'identità che non si inventa con un centro commerciale fuori città, per quanto bello, ma con l'innovazione e il sogno (da Fellini a Guerra le nostre realtà, peraltro, ne sono state fortemente contaminate), già caratteristiche vincenti del boom turistico che siamo stati capaci di costruire!
Per questo, le discussioni sui nuovi strumenti della programmazione strutturale del Paese, come i PSC, dovrebbero trovare tempi e modalità che sappiano costruire la discussione più ampia possibile nella e della città, raccogliendo, sintetizzando e finalizzando a questo fine i contributi migliori della nostra comunità! Non usiamo anche questi momenti solo per imporre la forza dei numeri di una maggioranza! Non faremmo il bene di Bellaria Igea Marina, poichè la costruzione del suo futuro non partirebbe con il piede giusto!
Gabriele Morelli
Candidato Sindaco
Per Bellaria Igea Marina