
Via il "porcellum" al più presto. Il deputato Pd riminese Tiziano Arlotti è tra i 45 firmatari della richiesta di procedura d'urgenza per discutere nel più breve tempo possibile l'abolizione dell'attuale legge elettorale e tornare al "mattarellum" come forma di salvaguardia in caso di precipitazione elettorale. Iniziativa di Roberto Giachetti in collaborazione con Gennaro Migliore, Arturo Parisi e Mario segni, la lettera ha trovato il sostegno di deputati di ogni orientamento salvo Fratelli d'Italia e Lega.
La conferenza dei capigruppo della Camera deciderà domani sulla procedura d'urgenza: se i tre quarti dei componenti optassero per il sì, alla ripresa estiva la commissione Affari costituzionali dovrebbe lavorare subito al testo e licenziarlo per l'aula entro un mese anziché due. Se il Senato si muovesse di conseguenza, si avrebbe una soluzione in tempo per la sentenza della Corte costituzionale.
"Una richiesta semplice e netta - commenta Arlotti -. L'ho sottoscritta perché occorre una risposta urgente che preveda una ‘soluzione ponte' o di ‘salvaguardia' per impedire che si torni a votare con l'attuale legge elettorale. Non possiamo permetterci di avere ancora in vigore il porcellum nel caso in cui, per qualunque ragione, non dovesse andare a buon fine l'iter sulle riforme previsto e approvato dal Parlamento, o se qualcuno dovesse decidere di togliere il sostegno al Governo e il Paese tornasse al voto prima del completamento delle riforme".
Mentre il Governo va avanti sulle riforme, si lasci quindi al Parlamento la possibilità di scegliere sull'abolizione del porcellum, evitando di tornare a votare con questa legge elettorale in caso di elezioni anticipate, spiega ancora il deputato. "E' ciò che ci chiedono quotidianamente i nostri iscritti e militanti, e che mi ripetono nelle decine di incontri che sto avendo sul territorio. Ho firmato per questo, e perché è il buon senso che ci impone una legge elettorale che restituisca agli elettori il potere di scegliere i loro rappresentati in Parlamento. Il tema della nuova legge elettorale non può essere vincolato all'iter delle riforme costituzionali: il Parlamento deve pronunciarsi il più in fretta possibile sulla chiusura della partita".