I deputati PD riminesi Tiziano Arlotti ed Emma Petitti, di ritorno domenica 21 aprile da Roma, hanno fatto tappa a Morciano per incontrare i lavoratori del Gruppo Gaspari e i rappresentanti sindacali in occasione della manifestazione organizzata nella cittadina. Nei giorni scorsi i parlamentari avevano scritto una lettera alla proprietà della storica azienda morcianese esprimendo preoccupazione per la vertenza in corso e per chiedere un incontro di approfondimento.
“Stiamo seguendo con attenzione le vicende che stanno interessando il Gruppo Gaspari – dicono Arlotti e Petitti nella lettera alla presidente del gruppo -, annoverabile senza dubbio fra le realtà imprenditoriali più importanti non solo di Morciano e della Valconca, ma dell'intera provincia. La storia imprenditoriale dell'azienda si intreccia lungo un intero secolo con lo sviluppo economico e sociale della comunità locale in cui è radicata. Non nascondiamo perciò la nostra preoccupazione nell'apprendere della decisione di trasferire le attività produttive da Morciano allo stabilimento di Granarolo nell'Emilia, confermata anche nell'incontro con Organizzazioni sindacali ed Enti locali”.
“Nel rispetto del principio della libertà di impresa – continuano i deputati -, riteniamo che in questa difficile congiuntura sia più che mai necessario tutelare l'occupazione e garantire alle famiglie dei lavoratori una prospettiva di sicurezza economica e sociale. Per questo siamo a chiedere un incontro per approfondire le questioni inerenti il Gruppo Gaspari e valutare le possibili alternative alla chiusura, tra cui l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, che salvaguardino la coesione sociale della comunità locale. Assicuriamo come parlamentari tutta la nostra collaborazione, nel rispetto delle competenze di ognuno degli attori interessati alla vicenda, per poter arrivare ad una soluzione positiva per l'azienda e per i lavoratori”.Inoltre il
consigliere regionale del Pd Roberto Piva ha presentato il 23 aprile un’interrogazione a risposta scritta per sapere se la Giunta Regionale «sia al corrente della decisione della dirigenza delle Grafiche Gaspari di chiudere lo stabilimento morcianese e quale percorso concertativo intenda seguire per verificare alternative di salvaguardia dell’occupazione locale». «E’ di pochi giorni fa infatti – spiega il consigliere
Piva - la notizia della volontà di trasferire in tempi brevissimi la produzione del riminese nello stabilimento di Granarolo dell’Emilia (BO), per ottimizzare la realizzazione di prodotti editoriali diversi dalla stampa su carta, che in questi ultimi anni ha visto calare il proprio mercato. Questa decisione implicherà per tutti i lavoratori dello stabilimento morcianese la necessità di dovere scegliere fra il trasferimento in una sede distante quasi 150 km, con disagi e costi di trasporto, o la rinuncia al lavoro in previsione di un ricollocamento che, visti i tempi di crisi, non si preannuncia per nulla facile né sicuro». >
«E’ evidente che la decisione genera allarme fra i lavoratori, i sindacati e le stesse istituzioni locali – conclude
Piva - Alcuni parlamentari del territorio hanno chiesto in proposito un incontro alla proprietà per verificare se siano possibili alternative alla chiusura dello stabilimento, tra cui l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, che salvaguardino la coesione sociale della comunità locale. Queste preoccupazioni vanno accolte e chiarite».