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Aboliti voucher, la dichiarazione di voto di Tiziano Arlotti per il Pd alla Camera (resoconto stenografico)

10 aprile 2017

Pubblicato in: Comunicati Stampa

Aboliti voucher, la dichiarazione di voto di Tiziano Arlotti per il Pd alla Camera

6 aprile 2017 - Il decreto-legge in oggetto è un decreto che sopprime la disciplina del lavoro accessorio, abrogando gli articoli dal 48 al 50 del decreto legislativo n. 81 del 2015 e prevedendo un regime transitorio per i buoni già richiesti fino al 17 marzo del 2017, che possono essere utilizzati fino al 31 dicembre 2017.

Inoltre, viene prevista anche una modifica, in particolare, sulle disposizioni che riguardano la responsabilità solidale degli appalti e l’articolo 2 elimina la possibilità di derogare al principio della responsabilità solidale, con l’obiettivo di elevare ulteriormente l’efficacia delle tutele in favore dei lavoratori, in coerenza con la recente disciplina in materia di contratti pubblici.

Il terzo elemento che voglio evidenziare è quello che riguarda la circolare INPS del 30 marzo, con la quale vengono forma confermati i voucher per baby-sitting, che sono lo strumento per dare, attraverso l’INPS appunto, il contributo sul nido alle famiglie.

Voglio dire questo perché in questi giorni, in queste settimane si sono lanciati tanti allarmismi: che non ci sarebbero stati più i baby-sitting, che comunque sia si sarebbe distrutta un’opportunità di lavoro che diversamente ci poteva essere.

Ebbene, il provvedimento che viene oggi votato è un provvedimento che prevede un effetto analogo all’abrogazione che è prevista con il referendum già indetto per il 28 maggio 2017. Qui voglio subito fare chiarezza: il Partito Democratico non ha nessuna paura di confrontarsi nelle competizioni elettorali, così come in quelle referendarie. Se qualcuno pensa che noi abbiamo questa paura si sbaglia di grosso, per il semplice motivo che noi vogliamo risolvere un problema, che è un problema che abbiamo individuato come prioritario, con norme specifiche che dovranno essere, poi, approvate.

Il Governo, in questa legislatura, ha messo al centro il tema del lavoro, ma, soprattutto, provvedimenti che sono stati adottati e hanno avuto come primo obiettivo quello di mettere in primo piano le politiche del lavoro e dello sviluppo attraverso la decontribuzione, con gli 80 euro, con la riduzione dell’IRAP e, soprattutto, con i provvedimenti del Jobs Act, i cui dati ne confermano l’efficacia. È di questa settimana la pubblicazione da parte dell’ISTAT dei dati di febbraio, che dicono che il tasso di occupazione ha toccato il 57,5 per cento, che la disoccupazione è discesa all’11,5 – meno 0,3 in un mese -, ma, soprattutto, che la disoccupazione giovanile è arretrata al 35,2 per cento, meno 3,6 rispetto al 2016, quando eravamo al 43 per cento.

Aggiungo anche che abbiamo messo in atto politiche di sostegno, di decontribuzione che hanno consentito di far sì che 700 mila persone siano oggi a tempo indeterminato, quindi con un lavoro a tutti gli effetti che non è assolutamente precario.

Il tema del lavoro in questa legislatura è un tema centrale, lo abbiamo affrontato, in particolare, aggredendo la precarietà, come dicevo prima, ma abbiamo agito anche su altri livelli. Voglio ricordare che non più tardi di qualche settimana fa, in quest’Aula, abbiamo approvato un’importante strumento, che è quello del Jobs Act per gli autonomi, per coloro che non sono iscritti agli ordini professionali, per il cosiddetto smart working e per tutelare qualcosa come 800 mila lavoratori che non avevano alcuna tutela. E abbiamo dato tutele per quanto riguarda la “Dis-coll”, la disoccupazione, per quanto riguarda l’indennità di maternità, l’indennità di malattia.

Devo dire che abbiamo fatto anche altri provvedimenti per fare in modo che strumenti che rischiano di essere abusati, come è successo in molti casi nei voucher, avessero anche un’alternativa: abbiamo tagliato l’IRAP completamente nel settore dell’agricoltura; abbiamo tagliato l’IRAP per quanto riguarda le assunzioni stagionali dal 2015, l’abbiamo tagliata al 70 per cento proprio per favorire, laddove c’è stagionalità, con la riduzione del costo e renderlo soprattutto più congruo rispetto anche alle aspettative, visto e considerato che stiamo parlando, solamente nel settore del turismo, di qualcosa come centinaia di migliaia di lavoratori che possono avere la disoccupazione e, addirittura, abbiamo portato da tre a quattro mesi la copertura della NASPI anche per i lavoratori stagionali.

Veniamo adesso al tema dei voucher vero e proprio. Guardate, c’è un elemento che fa da discrimine, però bisogna far chiarezza.

Non è vero che attraverso il Jobs Act si è variata la situazione per quanto riguarda i voucher. Attraverso il Jobs Act abbiamo fatto un provvedimento che per la prima volta affronta il tema della tracciabilità: è un tema che avevamo posto anche nella modifica del decreto legislativo e nelle integrazioni sul Jobs Act ed è un tema che è stato colto dal Governo ed è stato reso operativo.

L’elemento di fondo, quello che ha fatto la differenza in questi anni, è stato il 2012, quando i settori dell’industria, dell’edilizia e dei trasporti sono entrati a pieno titolo anche nella possibilità di utilizzo dei voucher. Ebbene, nel 2016, il 50 per cento dei voucher venduti hanno riguardato, quindi, circa 73 milioni, proprio questi settori. È stato quello il momento in cui si è scardinato definitivamente lo strumento, così come è avvenuto. L’altra cosa che voglio aggiungere e che va detta, è una cosa vera, è che ci sono 5.000 imprese complessivamente che utilizzano la metà dei voucher; stiamo parlando, prevalentemente, di imprese strutturate, non stiamo parlando della piccola impresa familiare, non stiamo parlando dell’impresa dove ci sono uno o due dipendenti, stiamo parlando di questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! E stiamo parlando anche delle necessità che hanno le famiglie; nel lavoro che abbiamo fatto in Commissione, noi abbiamo previsto uno strumento appropriato soprattutto per salvaguardare le famiglie, perché noi vogliamo che questo strumento rientri nei limiti e nel suo spirito originario, visto e considerato che, come dicono da noi a Rimini, quando il cane si strozza, non si strozza con le lasagne, si strozza col mescolo, ovvero è l’ingordigia, lo ripeto, è l’ingordigia che fa saltare questo strumento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie-Lega dei Popoli-Noi con Salvini)! C’è chi l’ha usato perché veramente non poteva fare diversamente, c’è chi invece ne ha abusato e noi dobbiamo fare in modo che chi ne ha abusato non possa più trattare queste cose. L’altra cosa che aggiungo è che nelle audizioni che noi abbiamo fatto non c’è stato un sentire comune, non c’è stato un sentire comune nelle organizzazioni sindacali del lavoro, perché la CGIL ha espresso un’opinione, la CISL e la UIL ne hanno espressa un’altra, che era quella di modificare lo strumento, non di cassarlo, era quella di andare avanti, così come faremo. L’altro aspetto ancora è quello che riguarda anche gli imprenditori; quando abbiamo fatto le audizioni, sono venuti imprenditori che dicevano che bisognava lasciarlo così come era e son venuti imprenditori, come i costruttori, che han detto: questo non va bene, noi non lo vogliamo, lo dovete togliere! Allora, io credo che, se vogliamo fare demagogia, ce n’è per tutti, ma, soprattutto, dobbiamo tenere conto di quella che è una situazione che dobbiamo affrontare in modo corretto. C’è stato, a mio avviso, un momento in cui se ne è abusato; io credo che noi dobbiamo dare una risposta tempestiva alle famiglie che hanno usato i voucher, ma che non ne hanno abusato, come ho detto prima, che hanno necessità di assistenza, di welfare familiare, asili, baby-sitter, badanti, piccoli lavori, come avviene, in Francia, ad esempio coi CESU, uno strumento che dobbiamo, comunque sia, verificare e, soprattutto, noi vogliamo che questo tema distingua anche e favorisca i singoli lavori, credo che debba essere messo in campo uno strumento che dia maggiori garanzie e tutele ai lavoratori, che distingua e favorisca i lavoratori stagionali dai lavoratori a chiamata, dai lavoratori intermittenti e occasionali. Su questo è opportuno che ci sia un confronto appropriato con le forze sociali, perché da qui dobbiamo partire, ma dobbiamo avere anche dei tempi che siano, ovviamente, conformi alle necessità che abbiamo che questo strumento, a partire dalle famiglie, sia rimesso in campo in brevissimo tempo. Questa è la sfida che noi lanciamo come Partito Democratico e per questo dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Video dell’intervento

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Ufficio stampa

Giorgia Gianni
347/7540577
giorgia.gianni@gmail.com



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