Mondaino, Montegridolfo e Saludecio: in autunno il referendum per la fusione
Nadia Rossi (PD): ‘Un’opportunità di crescita collettiva per il territorio e la comunità’
L’Assemblea Legislativa dà il via libero al referendum consultivo tra i cittadini di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio per esprimersi in merito alla fusione in un unico Comune. Il nuovo soggetto conterebbe poco più di 5500 residenti e una superficie complessiva di circa 61 km quadrati.
“È un’opportunità di crescita collettiva per tutto il territorio e per la comunità che vi risiede – ha sottolineato nel suo intervento in aula Nadia Rossi, relatrice di maggioranza del progetto di legge – l’auspicio è che venga colta con favore dalla comunità che, in autunno, dovrà esprimersi sul via libera alla fusione e sulla denominazione del nuovo Comune tra ben otto possibilità: Castelli Malatestiani, Cinquecastelli, Valtavollo, Treterre, Alto Tavollo, Sant'Amato, Trecastelli di Romagna o infine Terre Malatestiane”.
In Commissione Bilancio erano già stati chiamati ad esprimersi i Sindaci dei comuni interessati dai progetti di fusione. Lorenzo Grilli, Sindaco di Montegridolfo, che aveva parlato anche per conto dei colleghi di Mondaino, Matteo Gnaccolini, e di Saludecio, Dilvo Polidori, aveva sottolineato come la riorganizzazione e la riprogettazione di un unico ente rispetto ai tre attuali porterebbe a superare le difficoltà connesse al blocco delle assunzioni e a garantire la continuità dei servizi al cittadino.
“L’attenzione rispetto alle esigenze dei cittadini dei tre centri, ovviamente, sarebbe massima anche in caso di fusione e sarebbero garantite le funzioni relative al decentramento anche attraverso la realizzazione di sportelli polifunzionali. – ha specificato la Consigliera regionale PD riminese – Col processo di fusione si permetterebbe di ottimizzare energie e risorse realizzando economie di scala e investimenti più efficienti restituendo così un profilo più ambizioso alle politiche del nuovo comune.
L’esito della consultazione referendaria non è vincolante rispetto alla decisione che il legislatore regionale deve assumere in merito al progetto di legge. In caso di fusione, a decorrere dal primo gennaio 2017 e per quindici anni, il nuovo comune unico potrebbe beneficiare di contributi complessivi per 8,55 milioni di euro.
Ufficio stampa Gruppo Partito Democratico
Assemblea Legislativa Emilia-Romagna
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