IL SINDACO MORELLI PRENDE DI PETTO LA SITUAZIONE DEL RIORDINO ISTITUZIONALE : “E’ ORA DI IMPORSI DEI TERMINI ED E’ TEMPO CHE I COMUNI CAMBINO PELLE ANDANDO AL DI LA’ DELLE LOGICHE DI CAMPANILE”. PER FINE SETTEMBRE TERMINE DEL GIRO DI CONSULTAZIONE CON GLI STAKEHOLDERS MARIGNANESI E PER FINE ANNO GIA’ LA GESTIONE DI ALCUNI SERVIZI COME QUELLO INFORMATICO
Il Sindaco Daniele Morelli prende di petto la questione sul riordino istituzionale. Parola d’ordine: “ non restare al palo e marciare spediti”. Il primo cittadino si impone anche dei tempi ben precisi: entro settembre la fine del giro di consultazione degli stakeholders marignanesi per recepire la “voce-visione” della propria comunità ed entro la fine dell’anno la gestione associata di alcuni servizi indiretto ossia non a contatto con il cittadino ad esempio il ced ( gestione del sistema informatico). Il percorso di partecipazione, che inizierà a breve, sarà anche l’occasione per fare il punto sull’andamento amministrativo ad un anno dall’elezione: obiettivi e criticità. Con il tessuto associativo la giunta marignanese individuerà la strada migliore per far si che si abbiano servizi ancora più efficienti e con un minor costo. “Indipendentemente dagli ambiti è indispensabile partire con i servizi e associarsi – incalza il Sindaco Morelli - . Non è l’ambito che deve dettare legge ma è proprio quest’ultimo che si deve adeguare alla decisione maturata e nata sul territorio. In questo modo risponderemmo anche all’esigenza della Regione Emilia Romagna di avere gli enti locali come interlocutori più forti grazie alla loro unione , fusione o come nel nostro caso gestione associata dei servizi. Non bisogna dimenticare in questo percorso di partecipazione i cosi detti blocchi di partenza: possediamo già con Cattolica delle realtà in comune e sarà fondamentale comunque guardare in un prossimo futuro anche alla Valconca essendo San Giovanni in Marignano Porta della Valconca per la sua posizione geografica. Altro dato fondamentale per far partire la riflessione anche il concetto di comune ideale stilato dal Comitato nazionale di ricerca che individua il Comune ottimale in 30 mila abitanti e non oltre in quanto si preserva ancora il rapporto diretto con il cittadino e si ha una buona razionalizzazione dei costi in termini di servizi>. Per il primo cittadino occorre dunque spingere sull’accelleratore perché non si può più attendere : la metamorfosi amministrativa deve essere messa in atto per permettere ai comuni di poter amministrare al meglio in quanto l’inizio della crisi e il suo perdurare mettono a dura prova anche gli enti locali che devono assolutamente cambiare pelle e superare le logiche di campanile.