Comunicato stampa
ILARIA ALPI: Petitti (Pd), desecretazione avviata da governo importante per giungere a verità
Roma 20 marzo 2014 - “Un passo importante questo fatto dal Governo di avviare la desecretazione dei documenti che riguardano il caso Ilaria Albi e Miran Hrovatin. Una decisione che permetterà di mettere a disposizione della giustizia le informazioni e i documenti del servizio segreto civile per giungere finalmente all'individuazione dei mandanti del duplice omicidio”. Lo ha dichiarato la deputata Pd Emma Petitti che, a vent’anni dall’omicidio dei due giornalisti,oggi PER IL GRUPPO PD LI ha ricordati in aula di Montecitorio.
“ Le istituzioni – ha detto Petitti - si sono occupate del caso, con i lavori di tre commissioni d'inchiesta e con l'ultima, presieduta da Taormina che si è conclusa nel febbraio 2006, con tre relazioni diverse a sancire un iter complesso e contraddittorio. E mentre oggi alla presenza del ministro degli Esteri Mogherini si inaugura al Maxxi la mostra fotografica dedicata a Ilaria Alpi è importante che venga finalmente realizzato un archivio organico sul caso giudiziario, giornalistico, storico ed umano della sua morte. Vogliamo poi ricordare – ha proseguito Petitti - Il Premio di giornalismo televisivo a lei intitolato istituito dall'Associazione, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Riccione che si è impegnato nella ricerca della verità e che è uno dei concorsi giornalistici più prestigiosi in Italia. Rivolgiamo in conclusione un ringraziamento alla RAI, che interpretando a pieno il proprio ruolo di servizio pubblicoquesta sera dedicherà uno speciale al caso .
Verità, giustizia, memoria. Lo dobbiamo a Ilaria Alpi, a Miran Hrovatin, alle loro famiglie, all'associazione e al Premio che lavorano con passione e impegno civile esemplari, e a tutti coloro che nella ricerca della verità e della giustizia, nel senso etico e nell'impegno trovano in lei e nel suo lavoro un punto di riferimento e un tesoro da custodire e tramandare”.
Intervento integrale
Onorevoli colleghi, Vorrei rivolgere innanzitutto un sentito ringraziamento alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che con grande sensibilità e vicinanza ha consentito ieri la realizzazione, per la prima volta in assoluto, di un momento pubblico nella cornice della Sala della Regina in memoria di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Oggi, sono trascorsi 20 anni esatti dal giorno in cui la giornalista Ilaria Alpi e il collega Miran Hrovatin, due professionisti appassionati del loro lavoro e dei luoghi che per lavoro hanno frequentato, furono tragicamente uccisi a Mogadiscio, in Somalia. Ricordare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, significa parlare di giornalismo d'inchiesta, di malaffare, di mafie. Significa fare tesoro degli insegnamenti della storia del nostro Paese affinché certi episodi non accadano più. Ricordare Ilaria e Miran significa esigere verità e giustizia.
Il caso Alpi-Hrovatin è uno dei tanti casi italiani che non ha ancora trovato verità giudiziarie: un complicato mosaico analogo a quello di altre misteriosi morti che hanno insanguinato la storia della nostra repubblica caratterizzati da omertà e depistaggi. E come accaduto in tanti di quelli che vengono chiamati “misteri italiani”, fra noi e la verità si frappone un muro di gomma. Le istituzioni si sono occupate del caso, con i lavori di tre commissioni d'inchiesta e con l'ultima, presieduta da Taormina che si è conclusa nel febbraio 2006, con tre relazioni diverse a sancire un iter complesso e contraddittorio durante il quale addirittura è stata messa in discussione la relazione tra l'omicidio e il lavoro svolto da Ilaria, arrivando a ipotizzare che i due inviati Rai fossero in Somalia in villeggiatura. Tesi a cui noi non abbiamo mai creduto, ritenendola offensiva nei confronti dei due appassionati e impegnati professionisti.
Che oggi poi sussista un diffuso desiderio di fare chiarezza è confermato dalla recente raccolta di firme promossa da Articolo 21 che in pochi giorni ha raggiunto già le 50mila adesioni, gli atti significativi acquisiti dalle commissioni infatti risultano secretati per i prossimi 20 anni.
Riteniamo dunque doveroso che il Governo assuma tutte le iniziative di competenza per mettere a disposizione della giustizia le informazioni ed i documenti del servizio segreto civile affinchè si giunga finalmente all'individuazione dei mandanti del duplice omicidio. Siamo sulla buona strada: l'accoglimento da parte della Presidente Boldrini della richiesta di Greenpeace di desecretare i documenti acquisiti in oltre dieci anni sui traffici internazionali di rifiuti, incluse le navi dei veleni, è sintomo dell'inizio di un percorso che auspico proceda celere.
E Parallelamente, mentre oggi alla presenza del ministro degli Esteri Federica Mogherini si inaugura al Maxxi la mostra fotografica dedicata a Ilaria Alpi nell'ambito delle iniziative promosse in occasione del ventennale della sua scomparsa, è importante che venga finalmente realizzato un archivio organico sul caso giudiziario, giornalistico, storico ed umano della morte Ilaria Alpi. Si tratta di tutelare un patrimonio importante, gestito dall'associazione Ilaria Alpi, che si concluda con il riconoscimento dello status di archivio da parte della Sovrintendenza Archivistica in considerazione dell'unicità e del valore sociale e civile dei documenti conservati e allo scopo di permettere l'accesso agli atti al più ampio pubblico.
Vogliamo poi ricordare Il Premio di giornalismo televisivo intitolato a Ilaria Alpi, istituito nel 1995 dall'Associazione, dalla Regione Emilia Romagna e dal Comune di Riccione, è impegnato sin dalla nascita nella ricerca della verità sul caso Alpi e per la promozione del giornalismo d’inchiesta. Divenuto uno dei concorsi giornalistici più prestigiosi in Italia, grazie alla presenza di Luciana e Giorgio Alpi (e al padre di Ilaria oggi rivolgiamo il nostro pensiero, stringendoci a lui in un abbraccio ideale) e al contributo di tante persone, il Premio rappresenta non solo un modo per omaggiare la memoria di colei che ha pagato con la vita la ricerca della verità, ma anche uno strumento per valorizzare il lavoro di coloro che svolgono con la stessa passione civile ed etica la professione di informare e di raccontare la realtà.
Rivolgiamo in conclusione un ringraziamento alla RAI, che interpretando a pieno il proprio ruolo di servizio pubblico questa sera dedicherà uno speciale al caso Alpi per rendere omaggio ai due colleghi, tenere viva la memoria e accrescere l'impegno per il giornalismo d'inchiesta svolto con responsabilità.
Verità, giustizia, memoria. Lo dobbiamo a Ilaria Alpi, a Miran Hrovatin, alle loro famiglie, all'associazione e al Premio che lavorano con passione e impegno civile esemplari, e a tutti coloro che nella ricerca della verità e della giustizia, nel senso etico e nell'impegno trovano in lei e nel suo lavoro un punto di riferimento e un tesoro da custodire e tramandare.
On. Emma Petitti