Dalle elezioni amministrative e dal risultato di Gemmano va trovata la spinta positiva per preparare il congresso del Partito democratico e l'appuntamento con le urne del 2014. E' questo il tema attorno a cui si è svolta la direzione provinciale del PD di Rimini, ieri sera con la partecipazione del segretario regionale Stefano Bonaccini accanto al segretario provinciale Emma Petitti. Un'occasione per effettuare a caldo un'analisi del voto di domenica e lunedì, che ha visto il dimezzamento dei voti del Movimento 5 stelle (in nessun Comune dell'Emilia-Romagna i grillini conquistano il ballottaggio) e la tenuta della fiducia nel PD, che resta il primo partito in regione.
“Risultati che danno spinta e speranze per le amministrative del 2014, c'è una grande voglia di ricominciare – commenta Petitti -. Arriveremo all'appuntamento lavorando intensamente in questi mesi con la segreteria, i circoli e i nostri amministratori sul governo del territorio, i bilanci dei Comuni, le infrastrutture, la riqualificazione. A livello nazionale il nodo cruciale per noi è la legge elettorale, insieme alla questione dell'Imu, degli ammortizzatori sociali, dell'Iva, delle risposte alla crisi sociale ed economica”.
In ottobre, intanto, l'appuntamento con i congressi rifondativi, dal livello nazionale a quello locale. Il 4 giugno a Roma è in programma la direzione nazionale PD con all'ordine del giorno la situazione politica, i nuovi incarichi e gli adempimenti congressuali.
In settimana, infine, il segretario provinciale incontrerà i segretari di circolo di Rimini per affrontare il tema del rinnovamento della segreteria comunale.
Documento Coordinamento segretari di circolo PD Rimini
Le difficoltà del Partito sono evidenti a tutti.
Gli iscritti e il nostro elettorato diffuso hanno vissuto un dramma che non intendono rimuovere. Capiscono che la battaglia politica continua, la vivono nel luogo di lavoro, nel proprio quartiere o nella propria città. E, se non hanno fatto già un’altra scelta politica, rivendicano di essere adeguatamente rappresentati.
C’è la domanda per fare un congresso vero, qui e ora. Le dichiarazioni in questo senso sono innumerevoli e allo stesso tempo vaghe.
Per i segretari di Circolo di Rimini un “congresso vero” significa colmare il vuoto di rappresentanza che produce danni politici gravi e che ci consegna al prematuro declino del PD, nato per essere diverso dalla realtà di oggi. Gruppo dirigente assente, immobile, sordo e autoreferente che produce scorribande di ogni tipo, disposto, come si è visto, anche al parricidio. E questo vale per il livello nazionale e per quello locale.
Dobbiamo avere tutti il coraggio politico di ricominciare. Nei congressi di Circolo si vada a ritrovare la propria legittimità a “dirigere”, mai più quindi a delegati di diritto nelle assemblee comunali, provinciali, regionali e nazionali.
Si eleggano assemblee congressuali meno numerose ma con più capacità di direzione politica. Nelle segreterie comunali siano presenti i segretari di circolo, in quelle provinciali siano protagonisti i segretari comunali … e così via per i livelli più alti. No alle correnti interne sempre negate ma di fatto molto ben organizzate.
Ancora sì alle primarie, ma le vogliamo per scegliere idee e programmi e non solo nomi. Sì alle modifiche del nostro statuto che rendano il PD indipendente (anche da chi governa), capace di idee, con livelli di responsabilità riconoscibili e unito.
E’ una proposta che “apre" e che fa tornare protagonisti gli iscritti e gli elettori del centrosinistra. E’ questo oggi il nostro contributo alla discussione e, vedrete, ne seguiranno altri.