Convocato per fare il punto insieme a Regione, Provincia di Rimini, amministratori locali e rappresentanti delle altre province romagnole dopo la mancata conversione del decreto 188 sul riordino delle Province, il confronto sul riordino territoriale promosso dal PD riminese ha visto la partecipazione di oltre 60 persone. Accanto al vicepresidente della regione Emilia-Romagna
Simonetta Saliera sono intervenuti il segretario provinciale PD Rimini
Emma Petitti, il presidente della Provincia di Rimini
Stefano Vitali e il presidente della Provincia di Forlì
Massimo Bulbi.
“La mancata conversione del decreto sul riordino delle Province, a causa dell’accelerazione del voto voluta dal Pdl al prossimo febbraio 2013, ha avuto la conseguenza di aprire una fase di incertezza e confusione, che richiede di trovare subito una soluzione- - ha esordito
Petitti -. La riorganizzazione territoriale e il riassetto delle competenze, oltre alla semplificazione amministrativa legata ai Comuni sopra i mille abitanti, restano ora disciplinati unicamente dal Decreto “Salva Italia” per la riduzione della spesa pubblica. Ma i problemi della transizione sono ben più numerosi, e riguardano materie strategiche per il governo del territorio, come ad esempio la pianificazione territoriale, i servizi pubblici locali e l’ambiente. Un altro aspetto strategico è la
gestione del personale delle amministrazioni provinciali e interessato dai processi di gestione associata obbligatoria delle funzioni fondamentali”.
“In un momento di incertezza sociale, economica e politica come l’attuale – ha aggiunto il segretario provinciale PD -, si deve rafforzare il ruolo e la capacità delle istituzioni di rispondere alle esigenze dei cittadini che stanno perdendo il lavoro, vedono aumentare il costo della vita e dei servizi essenziali, e pagano l’inefficienza, la burocrazia statale e le conseguenze dell’evasione fiscale. Abbiamo
bisogno di istituzioni ed enti locali che funzionino e si riorganizzino per stare vicini ai cittadini, uscendo da campanilismi e logiche di autosufficienza, con l’intento comune di garantire e migliorare la qualità dei servizi essenziali ad iniziare dai presidi per la
sicurezza e dalla
sanità. Occorre distinguere le gestioni efficienti, da quelle fondate sull’ampliamento della spesa pubblica. Altrimenti i tagli lineari rischieranno di incidere sulla 'carne viva' dei cittadini, mettendo in difficoltà soprattutto le gestioni virtuose”.
Simonetta Saliera ha ribadito come la proposta di legge regionale sul riordino territoriale dell'Emilia Romagna intenda evitare il caos prevedendo che le Province dal 1° gennaio 2013 continuino ad esercitare le attuali funzioni delegate dalla Regione, per le quali sono già state messe a bilancio le relative risorse. Il progetto di legge della Giunta regionale sul riordino territoriale dell’Emilia-Romagna prevede inoltre la riorganizzazione dei territori in “ambiti ottimali” per la gestione associata delle funzioni da parte delle amministrazioni comunali, la definitiva soppressione delle Comunità montane e incentivi per le Unioni dei Comuni, in un’ottica di semplificazione e complessiva riorganizzazione dell’intero sistema regionale e locale.
Il progetto di legge regionale (pdf)