La bozza di regolamento messa a punto dal Viminale sulla revisione di Prefetture, questure e commissariati è l'ennesimo atto calato dall'alto da un Governo che sta affrontando il tema della riorganizzazione del territorio semplicemente in termini di tagli. Viene a cadere definitivamente il principio che dovrebbe essere alla base della revisione della spesa pubblica: l'invarianza dei servizi ai cittadini.
Sin da questa estate abbiamo più volte affermato che la razionalizzazione delle Province non può essere affrontata per decreto, e che è impensabile che il riordino non sia legato ad una contestuale riforma di tutte le funzioni dello Stato sul territorio. Allo stesso modo non può essere un regolamento calato dall'alto a decidere di una questione cruciale per il nostro territorio quale è la sicurezza. Altro che invarianza dei servizi ai cittadini. In nome di un risparmio di un quinto della spesa si rischia di perdere l'intero sistema che oggi tutela l'ordine e la sicurezza di cittadini e ospiti di 27 comuni sulla costa e nell'entroterra.
Di fronte ad un Governo che affronta il riordino in maniera contabilistica difendiamo la specificità e i numeri del territorio riminese, fatto di 17 milioni di presenze, di un sistema sociale, economico e turistico su cui in questi anni abbiamo investito rendendolo un'eccellenza. Chiediamo una riforma vera e profonda delle autonomie locali che superi i limiti dell'impianto delineato dal Governo con la legge attuale e porti a una riorganizzazione funzionale seria dello Stato, che vada di pari passo con il riordino degli enti locali.
Sollecitiamo e siamo accanto ai rappresentanti del nostro territorio nelle sedi appropriate (dall'Upi, all'Anci alla Lega delle autonomie) perché si adoperino con forza per cambiare provvedimenti che rischiano di annullare quanto realizzato a Rim! ini e ne lla sua provincia in questi anni.