Caro iscritto, cara iscritta,
la relazione del nostro segretario Pier Luigi Bersani alla Festa democratica nazionale e l'apertura del percorso che porterà alle primarie riaffermano il valore della partecipazione politica e delle reti della rappresentanza, al di là dei personalismi e della comunicazione virtuale utile a registrare umori momentanei, ma non ad assumere decisioni politiche durevoli e fondate. Siamo al lavoro per superare una visione della politica basata sul pensiero corto e sulla breve distanza. Una visione dal respiro corto, fondata sul consenso personale, immediato e di pancia, ma incapace di visione, radicamento, realizzazione, condivisione.
Non più una politica basata sullo scontro tra poli immobili e cristallizzati, ma che rimetta in campo gli interessi che si vogliono rappresentare. E solo i partiti possono rappresentare chi ha meno diritti o non ne ha, chi è più povero. Lo possiamo fare costruendo il confronto sulle idee e non sulle carte di identità delle persone.
Dobbiamo ricostruire il senso civico del Paese rimboccandoci tutti le maniche, come stiamo facendo in l’Emilia, con la solidarietà e la consapevolezza che solo aiutandoci possiamo ricostruire il Paese e salvarci. Da noi il riformismo è praticato e respirato prima che parlato, anche per quanto riguarda la sanità e la gestione razionale della spesa pubblica regionale e dei nostri enti territoriali.
Anche a Rimini lavoriamo per rifondare la politica sull’autentica partecipazione, con dietro le persone in carne ed ossa che divengono gruppo dirigente diffuso sul territorio e artefici del propri destini. Dalla fine della prima Repubblica ad oggi il confronto è stato sempre letto e semplificato come scontro tra la vecchia politica e la società civile, tra il vecchio e il nuovo. Ma è questa la nuova politica tanto ricercata? Dopo il ‘900 non ci si divide tra i post e gli ex, ma selezionando la nuova classe dirigente non per casting ma per idee.
Siamo perfettamente consapevoli che non si fanno e dis fano le compagini di governo unicamente con le primarie: bisogna prima organizzarsi per vincere le elezioni. Deve essere chiaro che non possiamo riproporre coalizioni che poi non riuscirebbero a Governare dopo aver vinto le elezioni, o le stesse formazioni di Governo e gli stessi candidati di sempre. Per vincere occorre fare chiarezza e costruire una coalizione che sia in grado di sottoscrivere un patto con il Paese, fondato sulla redistribuzione della ricchezza, sul rilancio industriale e competitivo del Paese, sulla sostenibilità dell’ambiente, sulle giovani generazioni, sui diritti per i figli degli immigrati nati italiani, sulla cultura e l’istruzione. Fondato sulla ricerca e sui brevetti industriali, sulle liberalizzazioni, sul rispetto delle regole, sugli investimenti che vanno a segno, specialmente quelli in opere pubbliche per portare l’Italia in Europa anche con i suoi collegamenti logistici, in mobilità, trasport i veloci su rotaia, aeroporti.
Tutti i democratici vinceranno solo assieme. Vinceremo non se inseguiamo Grillo sulle sue provocazioni, ma riportando alla politica il 50% degli italiani che ha deciso di non andare a votare. Si può fare, sfidando il Paese sul merito, con le nostre idee, il nostro lavoro ed il nostro riformismo praticato.
Emma Petitti
Segretario provinciale PD Rimini
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