Caro iscritto, cara iscritta,
questa è stata una settimana importante nel confronto fra Rimini e le altre province, insieme alla Regione, sul riordino istituzionale. E' una discussione che va tenuta nel merito, su un processo di riordino istituzionale che presenta evidenti limiti. E' impensabile infatti che il riordino delle Province e delle loro funzioni non sia legato ad un contestuale riordino delle funzioni dello Stato sul territorio: per Rimini il tema della sicurezza e della presenza di presidi delle forze dell'ordine, della Questura, della Procura e del tribunale è fondamentale.
Attraverso il confronto fra i territori approfondiamo il tema delle specificità di ognuno, anche qui nel merito. Gli indicatori sono i numeri, il valore e lo sviluppo economico e turistico che negli anni a Rimini abbiamo realizzato. Solo così possiamo costruire un lavoro importante per la nuova provincia, che dovrà essere costituita da quattro poli diffusi di responsabilità. Sarà un sistema policentrico di eccellenze sulla base dell'area vasta.
Per questo non possono esistere patti fra pochi, ma solo discussioni serie che devono ora coinvolgere tutte le comunità, i consigli comunali e quello provinciale.
Non si tratta di affrontare semplicemente il riordino delle funzioni provinciali. Nel sistema di area vasta della nuova provincia romagnola dobbiamo portare anche il nostro sistema economico e turistico, il polo fieristico-congressuale e l'aeroporto, su cui in questi anni abbiamo investito rendendo il territorio riminese un'eccellenza non solo romagnola e regionale, ma di rango nazionale.
Stiamo lavorando ad una proposta organica insieme ai nostri amministratori, a tutti gli enti locali e le comunità. L'occasione che abbiamo di fronte è quella di una riforma vera e profonda delle autonomie locali (non si tratta solo del riordino delle province, ma anche delle nuove forme associative dei Comuni), superando i limiti dell'impianto delineato dal Governo con la legge attuale. Il tema del livello di governo intermedio, del secondo grado, non è secondario, ma funzionale all'impianto che si vuole per il territorio. Non stiamo cercando nuove dimensioni territoriali o nuovi capoluoghi, la storia non si riscrive. Il nostro obiettivo è invece una riorganizzazione funzionale seria dello Stato, che vada di pari passo con il riordino degli enti locali.
Emma Petitti
segretario provinciale PD Rimini
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