Caro iscritto, cara iscritta,
la legge n.
92 del 28 giugno 2012, la cosiddetta riforma Fornero, è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 3 luglio ed entrerà in vigore il 18.
Come PD abbiamo scelto di approvare la riforma del lavoro perché, ancora una volta, con gli altri partiti che sostengono il governo, abbiamo assunto un atteggiamento di grande responsabilità di fronte al momento di emergenza che riguarda non solo l'Italia.
Lo abbiamo fatto pur avendo profonde riserve sui contenuti della riforma.
Non a caso abbiamo insistito affinché il governo, dopo il varo di questa riforma, riprenda subito il confronto per correggere le leggi di carattere sociale, sia sulle pensioni sia la stessa riforma del mercato del lavoro.
Il disegno di legge del governo segue - ad esempio - una strada opposta alla nostra per contrastare i vantaggi di costo dei contratti precari: invece di puntare a ridurre gli oneri sociali del contratto di lavoro a tempo indeterminato, aumenta anche pesantemente, come nel caso dei cocopro e delle partite Iva iscritte alla gestione separata Inps il costo del lavoro delle forme contrattuali “flessibili”.
Insistiamo sul fatto che sarebbe opportuno introdurre il nuovo sistema di ammortizzatori, l'Aspi, con un anno di ritardo, dal 1° gennaio 2014, sulla base del ragionamento oggettivo che la crisi si protrae.
In assenza di soluzioni positive, saranno misure prioritarie per il nostro impegno nella prossima legislatura.
Abbiamo fatto argine alla cancellazione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori non per ragioni ideologiche.
Al contrario, per ragioni concrete: l'intervento sull'art.
18 aveva l'obiettivo di indebolire ulteriormente il potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici per favorire la riduzione delle retribuzioni e del costo del lavoro.
La visione del PD è centrata sulla valorizzazione della persona che lavora.
Per il PD il baricentro è il lavoro subordinato in tutte le sue forme.
Il baricentro, non il recinto: la forza centripeta più intensa per attrarre una credibile alleanza di progresso.
Emma Petitti
segretario provinciale PD Rimini
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