Una cosa ormai è chiara: per superare la grave crisi di credibilità e consenso la politica non deve chiudersi in se stessa, nei suoi compromessi di potere. Deve invece sapersi rinnovare, nelle proposte e nei protagonisti, con coraggio e determinazione.
Il nostro partito, lo abbiamo detto spesso, deve essere il motore del cambiamento e della riscossa civile e sociale del Paese. Per questo, più di tutte le altre forze, dobbiamo sentire l’urgenza di tornare ad essere riconoscibili come alternativi alla cattiva politica, ai gruppi di potere, alle destre. E’ fondamentale presentare agli italiani un progetto progressista (con alcune proposte radicali, di grande cambiamento) ed è importante riuscire a realizzare un collegamento tra le energie culturali, civiche, sociali che nel nostro Paese si possono trovare.
Il PD deve diventare (proprio come dice Bersani) la casa dei democratici e dei progressisti : chiunque voglia impegnarsi per cambiare il Paese deve poterlo fare nel nostro partito. Per questo sarebbe un grave errore la creazione di una lista civica affiancata al PD: non daremo in appalto l’innovazione ad altri, saremo noi ad interpretarla.
L’innovazione da mettere in campo, per come la vedo io, non riguarda solo “le facce” che presenteremo. Si tratta prima di tutto di un problema politico: sul tavolo ci sono diverse importanti questioni che riguardano il tempo presente e futuro(dal lavoro alla ristrutturazione Europea, passando per ambiente, diritti, legalità), è importante che il nostro partito sappia interpretarle, anche superando le troppe ambiguità del passato. All’innovazione politica deve essere accompagnata quella delle persone che si impegneranno per portare avanti il nostro progetto di Paese. Non possiamo pensare di ripresentarci agli italiani con personaggi che ormai non hanno più nessun legame con i cittadini e con la realtà. Sarà fondamentale portare nel nuovo parlamento personalità limpide, capaci, di valore.
Faccio un esempio, tanto per essere più chiaro. Oggi mi è capitato di leggere questa frase :
“Auguro ai giovani di studiare, di porsi obiettivi alti, non necessariamente economici, ma etici e culturali, nonostante le difficoltà del mondo di oggi”
Ecco, non sarebbe male uscire dal berlusconismo con persone così, vero?
http://gdrimini.wordpress.com/2012/06/11/democratici-e-progressisti/