Imu e patto di stabilità, adesione alla giornata di mobilitazione Anci del 24 maggio 2012
11 maggio 2012
Pubblicato in: Comunicati Stampa
In occasione del Consiglio comunale di ieri sera, i consiglieri Marco Agosta (capogruppo Partito Democratico), Emma Petitti (Pd), Savio Galvani (Federazione della sinistra), Stefano Murano Brunori (Idv) e Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) hanno presentato l'ordine del giorno, promosso dal PD e sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza, che chiede al Consiglio comunale di aderire alla giornata nazionale di mobilitazione indetta dall'Anci per il 24 maggio, e di esprimere pieno sostegno alle posizioni e alle richieste sull'Imu e sul patto di stabilità che i rappresentanti degli enti locali e delle Regioni avanzano nelle sedi istituzionali e nei tavoli di concertazione.
La giornata di mobilitazione degli amministratori locali con le parti sociali ed economiche del Paese sarà dedicata ai temi del lavoro, dello sviluppo, della crescita e del futuro dell'Italia. L'ordine del giorno chiede in particolare al Governo di dare risposte ai sindaci con interventi correttivi sull'Imu e sul patto di stabilità.
"Il quadro normativo in materia di Imu non ha trovato la necessaria chiarificazione in sede di conversione del decreto legge in materia di semplificazione fiscale - si ricorda nell'ordine del giorno -. Oltre al permanere di evidenti sperequazioni nel merito dei criteri di applicazione della nuova imposta, non sono stati sufficientemente risolti i problemi che la nuova disciplina pone ai Comuni in termini di congruità dei flussi finanziari. La conseguenza, in assenza di interventi correttivi, sarebbe una contrazione dei servizi ai cittadini e un'ulteriore riduzione degli investimenti locali e, addirittura, il ! rischio serio di non poter procedere, in alcuni casi, al pagamento delle retribuzioni del personale".
Il documento ritiene poi "assoluta e incomprensibile" la "rigidità nel non voler affrontare il tema della revisione delle regole del patto di stabilità in un'ottica di sostegno alla crescita e agli investimenti, accertato che senza crescita non ci può essere risanamento. In assenza di interventi correttivi, anche in questo caso, il quadro è destinato a peggiorare in quanto, come è noto, dal 1 gennaio 2013, dovranno sottostare al patto di stabilità anche i comuni con meno di 5.000 abitanti attualmente esclusi da tali vincoli".
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