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9 maggio 2012

Pubblicato in: Attualità

La mobilità e il sistema di trasporti sono un elemento fondamentale di
crescita e sviluppo di un territorio. Questo vale ancor più per un territorio
come il nostro, che fonda gran parte del suo sistema economico sul settore
turistico.
E non solo per questioni logistiche, non semplicemente perché dobbiamo
pensare a come portare i turisti da noi e a come farli spostare. Questo è un
ragionamento che fa ormai parte del passato, ma oggi non è più attuale.
La mobilità oggi è infatti uno dei punti fondamentali su cui agire per
riposizionare la nostra offerta turistica e andare incontro a ciò che ci chiede
chi viene a visitare il nostro territorio: ovvero possibilità di rigenerarsi, di
staccare dalla frenesia, dal traffico e dall'inquinamento delle città.
E la mobilità è naturalmente strategica anche per mettere a sistema al
meglio le nostre infrastrutture, come il palacongressi e la fiera, con il resto
della rete dei trasporti, con l'aeroporto, le stazioni ferroviarie e con il sistema
di ricettività alberghiera.
Dobbiamo dunque puntare ad un sistema di mobilità che consenta di offrire
(e vendere) in modo integrato l'intero "prodotto" offerto dal nostro territorio,
sia quello turistico (dove l'attrattività della costa romagnola deve sempre
più collegarsi all'entroterra), sia quello fieristico-congressuale ed economico-
produttivo.

Attualmente questo sistema di mobilità manca. Mancano collegamenti diretti,
veloci, sicuri tra le città della nostra costa, che mettano a rete i principali poli
del nostro sistema turistico
e imprenditoriale e il sistema di ricettività alberghiera, di attività
economiche e commerciali del nostro territorio.
Il TRASPORTO RAPIDO COSTIERO è una risposta a questa mancanza e a
questa necessità. Lo è certamente nella misura in cui si estenderà lungo
la costa e si integrerà nella rete più vasta del trasporto pubblico e della
mobilità privata. Il TRC è senza alcun dubbio l'opera strategica per il
nostro territorio, grazie a cui si potrà finalmente attuare un nuovo sistema
di mobilità e di trasporto innovativo e sostenibile, all'altezza delle più
significative esperienze europee.
E' un'opera che rappresenta uno strumento strategico di rilancio dell'offerta
turistica della nostra costa, ma anche uno dei mezzi con cui innescare una
rivoluzione culturale nelle nostre abitudini di trasporto. Dobbiamo cogliere
l'occasione data dal metrò di costa per ripensare radicalmente il nostro
sistema di mobilità pubblica, un lavoro su cui il partito democratico è già
impegnato in questi mesi.

E' evidente che il TRC dovrà portare ad un nuovo modo di accedere alla
zona mare tra Rimini e Riccione e di vivere quegli stessi ambienti. Sappiamo
bene che dovrà essere un progetto di mobilità e di riqualificazione urbana al
tempo stesso.

Ma dovrà anche essere un elemento che innesca un nuovo modo di percepire
e utilizzare il trasporto pubblico nella nostra provincia. Dobbiamo imparare a
lasciare a casa più spesso l'auto, ad utilizzare le altre modalità di trasporto
(trasporto pubblico, biciclette, etc.) in modo integrato e intelligente.
Il TRC deve essere il volano di questo cambiamento. Domani, ad esempio,
chi abita a Rimini a meno di 400 metri dalla fermata del TRC, non dovrà
avere dubbi che per andare a Riccione il modo migliore sia utilizzare
il metrò di costa. Perché ciò accada, ovviamente, le stazioni del TRC
dovranno diventare dei nodi di interscambio dove parcheggiare in sicurezza
i propri mezzi (biciclette, motorini, automobili) e dove trovare altri mezzi
(bike sharing, autobus), una volta scesi, per raggiungere la propria
destinazione finale.

Il TRC è il fulcro attorno a cui disegnare un nuovo sistema di mobilità, più
sostenibile e più efficiente.
E' anche una occasione, al contrario di quanto sostenuto da altri, per
ricucire la spaccatura che c'è tra zona a mare e a monte della ferrovia. Il
TRC nella nostra visione è il punto di partenza per un grande processo di
riqualificazione e rigenerazione urbana. Le stazioni del metrò di costa, oltre
ad essere dei nodi di interscambio, dovranno diventare dei nuovi punti di
incontro della città, essere popolate da attività commerciali, turistiche,
imprenditoriali con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (cittadini,
associazioni di categoria, imprenditori, etc.). In tutta Europa abbiamo
esempi in cui moderne tranvie hanno ridisegnato intere città: Montpellier
in Francia è stato un precursore; Saragozza riceverà proprio domani
un premio dall'associazione internazionale del trasporto pubblico locale
(UITP - International association of public transport) per il progetto di
riqualificazione urbana reso possibile dalla realizzazione della nuova tranvia,
che nella città spagnola ha migliorato la fruibilità di spazi pubblici grazie al
lavoro fatto sull'integrazione della circolazione di pedoni, tram e biciclette.

Venendo al tema dei costi. E' chiaro che gli stringenti vincoli di bilancio a cui
siamo sottoposti ci impongono di rivolgere la massima attenzione a dove
e come destiniamo le nostre risorse. Ma non dobbiamo avere uno sguardo
limitato. Il nostro territorio ha necessità di investimenti per rilanciarsi e
riposizionarsi.
Un altro elemento importante è quello delle varianti, modifiche alla
progettazione e opere collaterali richieste per armonizzare al meglio il
metrò con il contesto urbano e viario. Tali interventi sono in fase avanzata
di progettazione e se ne faranno carico tutti i soggetti che compongono il
tavolo di coordinamento provinciale. Si tratta di migliorie alla viabilità che
avranno impatto positivo sulla riqualificazione di tutto il sistema di mobilità
del territorio riminese.
Senza dimenticare che è fondamentale avere uno sguardo ampio sul

rapporto fra mobilità e finanza pubblica tenendo conto di tutte le implicazioni
economiche che un buon sistema di mobilità ha sul territorio. Ad esempio,
la mobilità determina una serie di effetti esterni (così li chiamano gli
economisti) che incidono indirettamente nei nostri bilanci pubblici e
privati e, soprattutto nella qualità della nostra vita. Mi riferisco ai temi
dell'incidentalità stradale, dei problemi connessi alla qualità dell'aria, ma
anche dello stress. Sono tutti effetti che hanno impatti significativi sulla
salute pubblica e sulle risorse ad essa destinate.

Il TRC è dunque un investimento. E' un investimento in un progetto che
consentirà di riqualificare il nostro territorio e rilanciare la nostra offerta
turistica, migliorando l'efficienza del nostro network dei trasporti, e per
questo ha il nostro pieno sostegno. Ed è una scelta di sistema lungimirante
e in grado di superare gli steccati fra i territori e le comunità. Una scelta
per migliorare la qualità della vita, ridurre il numero di auto, rispettare
l'ambiente e restituire uno spazio riqualificato alle città e alle persone.




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