SVILUPPO SOSTENIBILE
PER LA PIENA E BUONA
OCCUPAZIONE
Per promuovere opportunità di lavoro, è
necessario uscire dalla recessione attraverso
politiche per lo sviluppo sostenibile: puntare
sulla green economy, realizzare infrastrutture,
rilanciare gli investimenti e le
politiche industriali, incentivare l'innovazione
nelle imprese, correggere la distribuzione
del reddito, riformare la giustizia e le
pubbliche amministrazioni, ridurre il peso
del fisco e ridurre i tempi di pagamento alle
imprese. Buona occupazione significa
anche lotta al lavoro nero e irregolare, più
vigilanza e prevenzione per la salute e la sicurezza
nei luoghi di lavoro.
LE NOSTRE PRIORITÀ:
I GIOVANI E LE DONNE
Favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di
chi oggi è escluso significa, per i giovani,
promuovere il contratto di apprendistato,
regolare i tirocini così che essi siano effettivamente
finalizzati alla transizione scuolalavoro,
agevolare l'accesso al lavoro
autonomo e professionale; per le donne, è
prioritario potenziare i servizi di cura, aumentare
il sostegno economico alle famiglie con
figli, estendere il part-time, reintrodurre il divieto
delle dimissioni in bianco.
FLESSIBILI
MA NON PRECARI
La flessibilità del lavoro è necessaria all'attuale
organizzazione produttiva ma non
deve trasformarsi in precarietà attraverso
l'abuso delle forme contrattuali atipiche
per la riduzione del costo del lavoro e l'elusione
dei diritti. Per questo, va ridotto il
costo del lavoro stabile affinché costi meno
del lavoro flessibile. Occorre anche introdurre
un salario o compenso
orario minimo per tutte le prestazioni di lavoro
che non rientrino dell'ambito degli accordi
collettivi. Le tipologie contrattuali
vanno ridotte a quelle effettivamente rispondenti
a specifiche esigenze delle imprese
e combattuto il fenomeno delle false
partite Iva e dei contratti a progetto fittizi.
ESTENDERE
DIRITTI E TUTELE
Rendere il mercato del lavoro meno diseguale
significa realizzare una base comune
di diritti e di protezioni sociali per tutti i rapporti
di lavoro subordinato, da estendere con
modalità proprie anche al lavoro autonomo
e professionale. In questa prospettiva, si
tratta di universalizzare gli ammortizzatori
sociali e di assicurare che il sostegno al reddito
sia accompagnato da politiche attive per
l'inserimento e il reinserimento al lavoro. La
formazione è un diritto-dovere fondamentale
per garantire al lavoratore un effettivo e
costante aggiornamento delle competenze,
funzionale alla mobilità professionale e al
reingresso al lavoro.
LA RIFORMA
DEL MERCATO DEL LAVORO
Le proposte del governo sul mercato del lavoro
si muovono nella giusta direzione, ma
devono essere corrette: per evitare di scaricare
sulle retribuzioni e i compensi gli aumenti
dei contributi di lavoratori e lavoratrici
parasubordinate; per estendere a tutti l'assicurazione
sociale per l'impiego; per lasciare
al giudice la possibilità di reintegrare chi
viene licenziato senza giustificato motivo
economico (art.18); per definire le politiche
attive del lavoro. Gli interventi sul mercato
del lavoro devono essere preceduti da correzioni
della normativa pensionistica sia sul versante
dei lavoratori "esodati" sia sul versante
della ricongiunzione della contribuzione
e dei lavori usuranti.
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